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A proposito di servizi sociali e assistenziali
Il settore dei servizi sociali, inteso come insieme di servizi e strutture rivolte ai bisogni reali della popolazione (dall’infanzia all’età adulta), si realizza attraverso un’attenta gestione delle risorse disponibili e la partecipazione ai tavoli sovra-comunali.
La partecipazione attiva all’elaborazione del Piano di Zona, in collaborazione con i Comuni del nostro Distretto socio-sanitario, è un momento politico importante, perché consente di individuare i bisogni del territorio al fine di definire opportune strategie d’intervento, efficaci e con costi sostenibili.
Da alcuni anni le questioni connesse all’assistenza pubblica (le problematiche delle famiglie, dei minori e degli anziani, l’integrazione dei cittadini immigrati, l’handicap e la malattia mentale, la tossicodipendenza e l’alcolismo, i ricoveri e l’assistenza medica, gli interventi d’emergenza etc.), vengono affrontate anche in una dimensione sovra-comunale (distrettuale), al fine di mettere in comune risorse umane ed economiche, ridurre sovrapposizioni e dispersioni inutili e rendere più efficaci gli interventi.
In un quadro congiunturale negativo come quello attuale, si sta registrando un notevole incremento delle “nuove povertà” che coinvolgono persone e interi nuclei familiari che solo fino a pochi anni fa non rientravano nell’insieme dei potenziali destinatari di interventi socio-assistenziali.
In questa situazione è necessaria una seria riflessione relativa alla ricerca di ulteriori risorse per far fronte al prevedibile incremento delle richieste di aiuto da parte dei nuclei familiari in difficoltà (es. progetti di settore o altre forme di finanziamento).
Naturalmente, considerando il prevedibile incremento dei costi a sostegno degli interventi sociali e assistenziali, la loro sostenibilità potrebbe non essere garantita, viste le difficoltà crescenti da parte dei Comuni a far quadrare i bilanci. A questo proposito è di fondamentale importanza, tra le altre cose, il supporto/sostegno alla rete dei soggetti impegnati a vario titolo nelle attività socio-assistenziali e aggregative (associazioni di volontariato, parrocchia, oratorio, associazioni sportive e culturali…).
Infine le persone in difficoltà, purtroppo in continuo incremento, non richiedono solo sostegni economici (necessari per tamponare le situazioni di emergenza), ma sempre più spesso servizi efficaci a supporto della riprogettazione della propria vita sociale e professionale.
A proposito di politiche per la Famiglia
Efficaci azioni rivolte ai bisogni della popolazione, non possono prescindere dal sostegno alla famiglia, in quanto sede primaria delle relazioni e risorsa fondamentale per la tutela delle persone, ed in particolare delle fasce più deboli (bambini, anziani, disabili).
La famiglia deve essere al centro delle politiche sociali comunali, anche attraverso servizi (es. sportello famiglie quale supporto e sostegno alla gestione delle difficoltà quotidiane) e aiuti economici in caso di necessità.
Sostegno alle famiglie non significa solo garantire un contributo economico a chi ne ha bisogno, ma anche offrire un aiuto concreto al superamento delle situazioni di difficoltà, attraverso una rete di servizi che vanno dal supporto alla ricerca del lavoro, all’orientamento formativo finalizzato alla riconversione professionale, al sostegno all’avvio di una nuova attività e altro ancora.
A proposito di anziani
Particolare attenzione va posta al variegato e complesso mondo degli anziani, avendo cura di garantire e potenziare i servizi esistenti, anche attraverso la maggior integrazione possibile tra tutti quei soggetti, istituzionali e non, che offrono il loro contributo per fornire aiuto e servizi in relazione a specifici bisogni.
L’obiettivo è quindi quello di mettere in rete e coordinare associazioni e singoli individui, perché possano monitorare costantemente i bisogni e promuovere iniziative adeguate, in stretto raccordo con i servizi sociali del Comune e in linea con gli indirizzi elaborati dal Piano di zona.
Le azioni possibili, oltre all’erogazione di contributi in relazione a specifici bisogni e reali necessità (tickets sanitari, affitto, riscaldamento), si devono concretizzare nel potenziamento dei servizi di assistenza domiciliare, nelle azioni di supporto alle famiglie impegnate nella gestione e cura di anziani non autosufficienti, nelle iniziative a favore della socializzazione, nel maggior coinvolgimento nella vita pubblica e nel sostegno alle attività di volontariato.
Tutto deve chiaramente partire dal sistema di informazione e orientamento dei cittadini per una migliore conoscenza dei servizi sanitari e socio-assistenziali, al fine di poter disporre di tutte le opportunità previste.
Si propone infine una detassazione degli oneri previsti per gli interventi edilizi finalizzati alla gestione dell’anziano e/o del disabile.
A proposito di sostegno alla disabilità
La disabilità è trasversale, riguarda tutte le fasce d’età ed è connotata da diverse manifestazioni dell’handicap (psichico, fisico, indotto dall’ambiente socio-culturale di appartenenza) che richiedono diverse tipologie d’intervento e servizi qualificati. E’ quindi necessario garantire l’efficacia dei servizi a supporto dei soggetti interessati e delle loro famiglie (centri diurni e residenziali, strutture di sollievo per le famiglie, assistenza domiciliare, assistenza ad personam nelle scuole, etc.), affrontando anche a livello distrettuale il problema della qualità degli interventi e della sostenibilità dei costi.
A proposito di servizi all’infanzia e ai minori
Per sostenere le famiglie nel loro compito educativo è necessario promuovere e/o incrementare le iniziative a sostegno della genitorialità, anche avvalendosi dei finanziamenti previsti dalle leggi di settore.
Particolare attenzione è da porre alla gestione dei servizi per la prima infanzia, in particolare il nuovo asilo nido comunale di recente istituzione, cercando di trovare il miglior equilibrio tra costi e benefici. Visto l’incremento della popolazione sarà inoltre da valutare, nei prossimi anni il potenziamento della scuola dell’infanzia comunale, mantenendo e rafforzando, nell’immediato, mediante convenzionamento, la collaborazione con la Scuola Materna Sant’Antonio, Istituto che rappresenta la storia del nostro Comune e che da anni permette di sopperire alle carenze della scuola comunale.
E’ quanto mai importante destinare energie e risorse nella direzione del potenziamento del rapporto scuola-famiglia-alunni, avviando e/o incrementando, nelle scuole primaria e secondaria di primo grado, sportelli di ascolto, laboratori rivolti alle singole classi sulle relazioni, l’affettività e l’orientamento, incontri tematici sul rapporto genitori-figli.
Come già in parte accennato, si sta registrando una crescita delle situazioni di disagio che sono da ricondurre a condizioni economiche problematiche e alla difficoltà sempre più evidente, da parte dei genitori, nel veicolare modelli positivi e autorevoli che possano essere recepiti positivamente dai loro figli. Tutto ciò ha una ricaduta sui minori a livello sociale, scolastico, relazionale e comporta la necessità d’intervenire in vari contesti.
E’ quindi da sostenere l’avvio e/o il potenziamento di servizi, progetti e strutture rivolti agli adolescenti; da segnalare in particolare l’esigenza di valorizzazione dell’informagiovani, superando il vecchio modello di sportello informativo, nella direzione dell’attivazione di un servizio costruito con e per i giovani.
A proposito di politiche giovanili
Un programma a sostegno dell’universo giovanile va oltre la fase adolescenziale, fino alla categoria dei giovani-adulti, ed è sempre meno collocabile entro le tradizionali scansioni temporali (fanciullezza, adolescenza, età adulta).
I mutamenti socio-culturali ed economici hanno modificato scenari e valori di riferimento; il necessario incremento dei processi di scolarizzazione e l’attuale crisi economica hanno posticipato l’ingresso nel mondo del lavoro, con conseguenze evidenti che collocano sempre più in avanti l’indipendenza economica e, quindi, la possibilità per i giovani di rendersi autonomi e di costruirsi un futuro svincolato dalla famiglia d’origine.
Il tutto all’interno di scenari politici ed economici che pongono notevoli interrogativi rispetto ad un possibile futuro occupazionale, collocato in un sistema che offre sempre meno garanzie rispetto al passato.
In questo contesto, complesso e precario, assumono sempre maggiore importanza i progetti/servizi (informativi e orientativi) a supporto delle scelte formative e professionali, i servizi di prevenzione e il potenziamento delle strutture aggregative, per garantire ai giovani un orizzonte progettuale e un senso di appartenenza alla comunità, condizioni quanto mai necessarie per affrontare le sfide di un futuro dai contorni incerti.
Di seguito alcune possibili azioni rivolte al mondo giovanile:
- potenziamento del rapporto scuola-famiglia-studenti (sportelli di ascolto, incontri tematici rivolti ai genitori, incremento delle situazioni di possibile dialogo tra scuola e famiglia)
- attività di rimotivazione e riorientamento rivolte agli studenti in difficoltà (colloqui individuali e counseling orientativo presso l’informagiovani)
- attività relative all’orientamento in uscita dalla scuola superiore (incontri per piccoli gruppi sull’offerta formativa universitaria, sulla ricerca del lavoro e sulle opportunità all’estero; colloqui individuali di orientamento)
- potenziamento dei progetti di educazione alla salute e di prevenzione a stretta integrazione con quelli già attivati sul territorio
- miglioramento dell’informagiovani nel suo complesso (revisione orari di apertura e modalità di funzionamento, rafforzamento dei momenti di formazione e aggiornamento per gli operatori, disponibilità di strumenti informatici adeguati e connessione wi-fi, attivazione di sportelli specialistici di secondo livello, organizzazione di eventi a tema)
- potenziamento delle strutture aggregative in ambito extrascolastico (spazi giovani, centri di aggregazione), anche in collaborazione con l’oratorio
- erogazione di contributi e borse di studio
A proposito di politiche scolastiche e formative
L’impegno, nell’ambito dell’istruzione, va nella direzione dell’assicurare il corretto funzionamento delle strutture, sia dal punto di vista dell’edilizia scolastica, che in riferimento ai servizi che vanno garantiti a tutte le famiglie e agli alunni (mensa, trasporti, etc), oltre all’erogazione di contributi e borse di studio in base alle risorse disponibili.
L’obiettivo è quello di promuovere il diritto allo studio in tutti i settori previsti dall’attuale normativa. Particolare importanza assumono le iniziative e i progetti a sostegno delle attività didattiche ed educative (percorsi relativi alla conoscenza di sé e all’affettività, supporto e sostegno alle scelte, iniziative di educazione civica e ambientale, progetti interculturali e di interscambio con altre scuole).
Altrettanto importante, offrire alle famiglie e agli alunni proposte aggregative/educative/formative aggiuntive, nella fascia pomeridiana ma non solo, anche in collaborazione con le istituzioni scolastiche (centri di aggregazione giovanile, ludoteca, progetti mirati, percorsi di educazione alla salute e di prevenzione, educazione alimentare…)
A proposito di iniziative/proposte per adulti
Particolare attenzione verrà posta al mondo degli adulti, attraverso iniziative di formazione permanente, che si concretizzeranno in proposte culturali, corsi, approfondimenti tematici, iniziative informative e di orientamento, con il supporto della biblioteca, del centro socio-culturale e del servizio informagiovani.
E’ prevista la rivalorizzazione complessiva del centro socio-culturale e la riprogettazione funzionale della struttura. Tra le iniziative proponibili si segnalano:
- proposte culturali e corsi tematici
- attività informative e di orientamento per l’eventuale rientro nel sistema formativo
- iniziative di supporto alla ricollocazione professionale (preparazione del CV e della lettera di autocandidatura, bilancio di competenze, tecniche di ricerca del lavoro).
Un altro filone d’intervento riguarda la partecipazione e il sostegno a campagne di sensibilizzazione relative ad alcune problematiche che coinvolgono pesantemente gli adulti e le loro famiglie. Un esempio riguarda il fenomeno crescente delle “ludopatie”, acuito anche dalla crisi economica, che sta incidendo negativamente su interi nuclei famigliari nella quasi totale indifferenza da parte delle istituzioni.
A proposito di cittadini immigrati
L’integrazione dei cittadini immigrati non può più considerarsi solo come un semplice gesto di umanità. Le recenti ondate migratorie costituiscono un fenomeno da gestire in modo oculato e le comunità locali sono necessariamente coinvolte nel mettere a punto politiche di accoglienza di cittadini immigrati.
Le analisi statistiche più recenti (Fondazione ISMU 2012) ci segnalano la presenza in Lombardia di un milione e 307mila immigrati “regolari”, 38mila in più rispetto al 2011 (+3%) e che costituiscono circa il 13% della popolazione totale; Brescia registra circa 200mila presenze (considerando regolari e irregolari).
Sono dati che hanno registrato negli ultimi anni un incremento esponenziale e che non possono più essere elusi o considerati solo un problema di sicurezza, ma che richiedono politiche attive e coerenti.
Naturalmente il percorso di integrazione deve avvenire nel rispetto delle norme nazionali vigenti, ma passa inevitabilmente anche attraverso la tolleranza e l’accettazione delle reciproche diversità, l’offerta di servizi specifici, il sostegno alle iniziative socio-culturali e l’attivazione di momenti e spazi d’incontro tra culture diverse.
Un aspetto fondamentale dell’integrazione riguarda l’inserimento degli alunni nella scuola primaria e secondaria di primo grado. Le iniziative di accoglienza, l’attivazione di idonei canali di comunicazione con le famiglie, i momenti/spazi di conoscenza reciproca, sono fondamentali per un inserimento efficace e per realizzare condizioni favorevoli al dialogo e all’integrazione.
Certamente i tagli effettuati nella scuola negli ultimi anni, la riduzione delle compresenze e della flessibilità didattica e la costituzione di classi più affollate non hanno favorito il processo d’integrazione, ma hanno acuito ulteriormente le difficoltà.
Questo significa che l’Amministrazione dovrà necessariamente intervenire, favorendo iniziative di alfabetizzazione, inserimento e integrazione, avendo cura di coinvolgere sia gli alunni immigrati che le loro famiglie.
A proposito di sicurezza
La “sicurezza” è un diritto fondamentale per i cittadini ed è dovere di un’Amministrazione comunale garantirla, ma la stessa non può essere relegata esclusivamente ad un problema di controllo del territorio, seppur necessario.
Considerando le dinamiche sociali e demografiche in atto, essa non può essere garantita prescindendo da una buona integrazione e da condizioni di vita dignitose per tutte le persone che vivono e operano nella nostra comunità.
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