Cologne (Bs), 15 luglio 2022
Ci siamo quasi, ancora qualche mese e la comunità colognese entrerà in possesso dell’ex oratorio femminile e del Parco Gnecchi. Una strada cominciata nel 2019 con i primi incontri con la Parrocchia, sospesa nel 2020 – non occorre nemmeno chiedere il perché – e ripresa nel 2021. La fase di trattativa è stata estenuante, ma alla fine è stato trovato un punto di incontro.
Già da alcune settimane abbiamo fatto trapelare cifre e tecnicismi sugli immobili. Cosa ci aspetta ora? Occorre attendere ancora alcuni mesi, il tempo che la Soprintendenza dia il placet per le modifiche catastali necessarie ai rogiti immobiliari.
Desideriamo ancora ringraziare Don Mauro Assoni per la solerte opera nei confronti della Curia che, unitamente al nostro sforzo, ha permesse di raggiungere un risultato importante. Il silenzio che ha circondato la vicenda è stato propedeutico alla trattativa, gestito da tutti gli attori in campo con professionalità. Ed ora? Abbiamo già un progetto in mente per gli immobili, tanto che abbiamo già avanzato al Pnrr la richiesta di fondi per la sistemazione. Non ci facciamo scrupoli. Sarà difficilissimo ottenerli, ma il piano è comunque steso.
Il Centro polifunzionale ed il parco urbano avranno il compito di legare indissolubilmente i valori storico-culturali e i valori ambientali della comunità. Dovranno contribuire alla continuità delle connessioni ecologiche e culturali esistenti, oltre a fornire una molteplicità di servizi al territorio che vanno da quelli tipicamente culturali-ricreativi a quelli relazionali.
Stante l’esperienza del covid, l’edificio possiede caratteristiche eterogenee, comprendendo luoghi utili a riunioni associative, lezioni per studenti, laboratori, mostre, spettacoli artistico/teatrali, volontariato, magazzini, bagni, locali tecnici, a ogni spazio per qualsiasi attività si renda necessario ricoprire in futuro, come ad esempio la medicina territoriale o lo sviluppo di start up per giovani o imprenditoria femminile, ecc.
L’immobile beneficia di più accessi ed è dislocato su più livelli per garantire eventuale gestione di afflussi e deflussi separati. L’immobile è dotato inoltre di alloggio, per una migliore gestione diretta di un custode e per progetti di housing sociale. L’edificio, cosi strutturato, potrà permettere di rispondere alle future sfide che la comunità dovrà affrontare nei prossimi anni. Partendo dalla necessità di fornire luoghi per un “nuova normalità” dettata dal covid, alla necessità di avere spazi alternativi a quelli già esistenti, anche per via delle future massicce riqualificazioni energetiche e strutturali che tutti gli edifici (pubblici e privati) dovranno affrontare, con conseguente spostamento dei “luoghi di fornitura di servizi”.
Siamo inoltre in pieno contesto storico e artistico per sostenere lo sviluppo turistico/culturale del sistema Franciacorta. La struttura consentirà la valorizzazione del grande patrimonio di storia, arte, cultura e tradizioni presenti nel Comune, sostenendo il recupero del patrimonio culturale. A tal fine la prossimità con il palazzo municipale ed il Centro Culturale Paolo Borsellino è un requisito fondamentale. L’intento è quello di “allargare” il centro urbano con un ulteriore punto di socialità ove il vivere comune possa creare una presenza costante della società sul territorio.
Il terreno, debitamente cintato, può permettere come ha già fatto in passato un pronto sfruttamento a giardino urbano diurno e serale. Il terreno dovrà prevedere anche in futuro esemplari arborei di specie diverse, il più possibile comprensive della biodiversità del luogo, tutelando l’aspetto di nodo biogeografico riconosciuto nel Monte Orfano.
Il parco avrà la funzione di rigenerazione come hub di “bellezza pubblica” e luogo identitari per le comunità urbana e come fattore chiave nel processo di rigenerazione urbana, conservazione della biodiversità, la produzione di ossigeno, la riduzione del livello di inquinamento ambientale e del rumore, la regolazione del microclima. La ritrasformazione conseguente dello stesso in parco permetterà dunque la fruizione ad ampi livelli per tutte le fasce di popolazione senza arrecare disturbo al resto della popolazione. Permetterà altresì, vista l’ampiezza, di gestire programmi legati alla biodiversità di fauna e flora in un contesto separato e protetto dal resto del Comune. L’intervento pone, altresì, le premesse per un rilancio della fruizione dei parchi e dei giardini colognesi, anche in relazione con il paesaggio, promuovendo un turismo locale sostenibile e capillarmente diffuso al quale sono collegati direttamente e indirettamente molteplici comparti delle economie locali. Lo scopo è quello di restituire un rinnovato ruolo ai parchi e ai giardini comunali .
I nostri scopi sono:
– creare, attraverso una futura rigenerazione e riqualificazione, un futuro parco e centro polifunzionale come centro di interesse culturale, elevandone gli standard di gestione, manutenzione, sicurezza e accoglienza, nonché ad assicurarne la migliore conservazione nel tempo, in un’ottica di sostenibilità e resilienza.
– rafforzare l’identità dei luoghi, migliorare la qualità paesaggistica, la qualità della vita e il benessere psicofisico dei cittadini e a creare nuovi poli e modalità di fruizione culturale e turistica, contribuendo a generare positive ricadute sullo sviluppo economico del territorio di riferimento e sull’occupazione, con particolare riguardo per quella giovanile e femminile.
– contribuire al rafforzamento dei valori ambientali, favorendo lo sviluppo di quelle funzioni che hanno dirette e positive ricadute ambientali (riduzione dell’inquinamento ambientale, regolazione del microclima, generazione di ossigeno, tutela della biodiversità, etc.) e concorrendo, con le intrinseche caratteristiche dei parchi e giardini e con le attività educative che vi si svolgono, a diffondere una rinnovata sensibilità ambientale e paesaggistica.
– far sì che il parco e il centro polifunzionale costituiscano una risorsa in termini di conoscenze scientifiche, tecniche, botaniche e ambientali sviluppate, sperimentate e sedimentate nei secoli.