Cologne (Bs), 15 gennaio 2022
LA STORIA
La storia recente del parco Gnecchi comincia nel 2019, pochi mesi prima delle ultime elezioni amministrative. La Parrocchia, viste le difficoltà nel rendere lo spazio a norma, decise di non aprirlo. Successivamente il lotto, unitamente all’ ex oratorio femminile detto ‘Agenzia’, venne posto in vendita.
La scelta di Cambiamo Cologne fu di non prendere un impegno preciso in campagna elettorale. Per noi una promesse elettorale diventa cogente e avanzare una proposta per risolvere il “problema” del parco senza conoscere tutte le problematiche e caratteristiche della situazione, pareva irresponsabile, semplicistico e dilettantesco. La volontà tuttavia non è mai mancata ed il Sindaco ha profuso, con tutto il nostro gruppo, energie costanti e silenziose per cercare una soluzione.
Sin dall’estate del 2019 ci furono i primi incontri e visite con la proprietà. La pandemia di covid, scoppiata nel marzo 2020 ha ovviamente cambiato le carte in tavola: il progetto fu – anche da noi – sospeso vista la necessità di mantenere ogni risorsa finanziaria intatta per affrontare una delle più grandi sfide e piaghe degli ultimi 70 anni.
In ogni caso, è bene ricordarlo, l’intero compendio immobiliare è individuato tra i “beni culturali”. In caso di alienazione di tali beni, il codice dei beni culturali e del paesaggio prevede un diritto di prelazione a favore dello Stato e degli enti locali.
In sostanza, non è mai esistita la possibilità che tali beni potessero cadere in mani private.
LA SCELTA
Ora, con l’avvento dei vaccini e la buona propensione di quasi tutti a seguire le indicazioni della scienza, è possibile pensare al futuro. Ma ad un futuro nuovo, nato dalle ceneri della pandemia in atto e con tutti gli insegnamenti che essa ci porta. Tutti abbiamo visto la necessità di una comunità unita, la potenza di un volontario forte e vitale, la necessità di spazi fisici frazionati, multipli e capaci di garantire flessibilità per ogni tipo di emergenza futura. Da queste tematiche si spiega la scelta di questa amministrazione di tentare di acquistare non solo il parco, ma tutto il compendio. La possibilità di utilizzare lo stabile dell’ex oratorio per trasformarlo in un centro polifunzionale sociale e culturale per tutta la comunità rappresenta una splendida opportunità. Vi si sarebbero trovati spazi per le prossime generazioni di colognesi per attività culturali, sociali, sedi di associazioni, sale civiche, spazi per la banda, luoghi per lo svago e la ricreazione. Il parco, dal canto suo, sarebbe tornato ad essere tale e pubblico.
La pandemia da Covid 19 ha sottolineato i limiti degli spazi pubblici in paese ad oggi in possesso del Comune di Cologne. Inoltre le attuali strutture in uso e possesso del Comune dovranno infine ammodernarsi per recepire le necessità di efficienza energetica per il contenimento delle emissioni di co2. Tali lavori, che verranno eseguiti nel tempo, limiteranno di molto le attività svolte in queste strutture. Per tali motivi si rende necessaria la ricerca di uno spazio multifunzionale in grado di risolvere queste delicate situazioni.
TUTTO CIO TUTTAVIA NON POTRA’ CONCRETIZZARSI. LA TRATTATIVA CON LA CURIA NON HA TROVATO UN EPILOGO POSITIVO. RESTA SOLO APERTO UN PICCOLO VARCO PER IL PARCO. La trattativa con la Curia (la Parrocchia è solo proprietaria, ma non dispone del destino dei beni) è partita 10 mesi or sono. La Manifestazione di Interesse pubblicata dal Comune per l’intero lotto, sappiamo già, non troverà responso da parte della proprietà. Desideriamo tuttavia che rimanga traccia del lavoro e della volontà dell’amministrazione comunale. Sono state offerte due cifre, una per lo stabile (835.000 euro) ed una per il parco (151.000 euro). Restiamo in attesa di capire se la proprietà sia intenzionata a vendere il solo parco la cui offerta aderisce al pieno valore peritale oppure meno.
Esistono due perizie valutative. Una di parte venditrice ante covid di 1.750.000 euro e una comunale, redatta da un professionista esterno, post covid di 1.413.800 euro. L’offerta totale del Comune di 985.000 euro non è stata ritenuta idonea. Tale somma nasce dall’analisi del mercato (l’immobile non è di certo ambito), la stima dei costi necessari a rendere i beni, sia lo stabile che il parco, pienamente agibili, i costi e gli oneri connessi all’operazione (spese, imposte e oneri finanziari). Non è un segreto che l’ente pubblico ha dei limiti di bilancio stringenti e che i costi extra compravendita facciano lievitare l’impegno di spesa del Comune verso il milione e mezzo di euro. Corrispondere la cifra richiesta dal venditore (il totale di perizia), spingerebbe l’impegno di spesa ben oltre i 2 milioni. Insostenibile per il nostro ente.
Per questo motivo, come amministrazione comunale, abbiamo deciso a malincuore di non rilanciare. Il progetto resta di fatto una splendida opportunità, ma al giusto prezzo. Non rappresenta una necessità tale da mettere in crisi la finanza pubblica locale. Restiamo chiaramente aperti a tutte le soluzioni possibili, sperando che comprendano almeno la cessione del parco. Desideriamo infine ringraziare Don Mauro Assoni che si è sempre speso per la conclusione positiva della trattativa, anteponendo sempre Cologne e la sua comunità.