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Il discorso del Sindaco Carlo Chiari per la Festa della Repubblica del 02 giugno 2018

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“Care concittadine, cari concittadini, rappresentanti delle associazioni, autorità religiose, militari e civili buongiorno. Siamo riuniti qui stamattina per festeggiare il 72° anniversario della nascita della Repubblica. Nascita della Repubblica Italiana che avvenne a seguito dei risultati del referendum istituzionale del 2 e 3 giugno 1946, indetto per determinare la forma di governo da dare all’Italia dopo la seconda guerra mondiale. Il 2 giugno 1946, insieme con la scelta sulla forma dello Stato, i cittadini italiani elessero anche i componenti dell’Assemblea Costituente che doveva redigere la nuova carta costituzionale. La Costituzione è il pilastro fondamentale della nostra Repubblica, regola e disciplina i nostri comportamenti civici e le leggi dello Stato.


Quante volte l’abbiamo sentita nominare negli ultimi mesi, negli ultimi giorni soprattutto, forse anche con troppa leggerezza, forse anche con poco rispetto. Siamo davvero certi noi quando parliamo della Costituzione, di conoscerne almeno parte dei contenuti? Oppure accettiamo pedissequamente gli slogan che ci vengono propinati dai media? O ancora peggio, ci fermiamo ad ascoltare le superficiali esegesi di sedicenti esperti che ci illustrano nei social la loro interpretazione degli articoli con la sicurezza di un premio Nobel?
Cari concittadini, mi conoscete, non l’ho mai fatto in vita mia e mai lo farò, non voglio censurare il pensiero di nessuno, ma neanche accettare supinamente che interpretazioni fantasiose e inconsistenti, inquinino il già difficile e tortuoso percorso istituzionale. Come non possiamo accettare gli insulti ed il dileggio a cui è stato sottoposto il nostro Capo dello Stato ed alla sua ventilata messa in stato d’accusa a dir poco frettolosa e priva di fondamento. L’Italia è un grande paese democratico, la nostra Repubblica talvolta ingiustamente maltrattata dalle istituzioni internazionali. Non possiamo assecondare anche noi queste posizioni, con inspiegabile masochismo, parlando di noi stessi in termini catastrofici.


Arriviamo a questo appuntamento con il fiato corto, al termine di un periodo di stallo politico che non ha precedenti nella pur travagliata nostra vita repubblicana. Fortunatamente, in questi giorni, le forze politiche che hanno ricevuto il mandato elettorale, sono riuscite di concerto con il Presidente della Repubblica, che nomina i Ministri su indicazione del Presidente del Consiglio incaricato, a dar vita ad un nuovo Governo politico. È un fatto davvero importante che, anche nel serrato confronto tra gli schieramenti, si sia giunti a questo risultato, dopo tre lunghi mesi passati nella faticosa ricerca di una intesa parlamentare problematica, figlia di una legge elettorale che non ha permesso di determinare una chiara maggioranza.
Stiamo vivendo una fase politica internazionale davvero complessa, sotto tutti i punti di vista, non possiamo continuare ad affrontarla con un Governo che può portare avanti solamente le questioni di ordinaria amministrazione. Non ha importanza che il nuovo Governo piaccia o meno, il Governo è di tutti, non esclusivamente degli elettori che hanno votato gli schieramenti incaricati. Non possiamo ridurre la contesa politica ad una pratica analoga al tifo calcistico. Tutti gli schieramenti si presentano agli elettori con presupposti, idee e programmi diversi tra loro, ma tutti tendenti a migliorare le condizioni di vita dei cittadini. Dobbiamo pensare che tutti i soggetti politici operano nella ricerca della pace sociale, della giustizia e nella legalità.
Legalità di cui parleremo abbondantemente la prossima settimana nella “Festa della Resistenza e della Legalità”, che l’Amministrazione Comunale organizza in collaborazione con l’ANPI e l’Associazione Libera di Don Luigi Ciotti e a cui tutti siete invitati sin da ora a partecipare.


Legalità che abbiamo il dovere di ricercare quotidianamente, ognuno per quanto gli compete nel suo vissuto personale. Un paio di mesi fa abbiamo approvato in Consiglio Comunale, purtroppo non all’unanimità come in cuor mio speravo, il regolamento comunale per la gestione dei beni confiscati alle mafie. È un segnale importante, che traccia una linea comportamentale netta, anche se non abbiamo situazioni di questo tipo da affrontare al momento sul nostro territorio.
La legalità che la nostra Costituzione prevede con i suoi articoli e con i suoi vincoli regolamentari. Stamattina abbiamo invitato i diciottenni della nostra comunità ai quali desideriamo donare una copia della nostra Costituzione. È un piccolo gesto che vuol dimostrare che la nostra Costituzione è viva, dinamica, centrale. Cari ragazzi, sono certo che ne farete buon uso e che non finirà all’isola ecologica come buona parte dei compiti delle vacanze. Condividetela con i vostri amici che non hanno potuto essere presenti stamattina ed anche con i vostri familiari. Ho una grande considerazione e stima in voi giovani, sono sempre più convinto che abbiate tutte le potenzialità per rendere migliore il futuro di questo paese. Vi chiedo di non lesinare i vostri sforzi e di avvicinarvi alla pratica politica, per mettervi a disposizione della Comunità. (…)”

 

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